Fonte : Flickr
Leggendo stamattina questo bel post di Gino Tocchetti intitolato "C'è vita dopo Facebook?", mi è venuto da riflettere sul fatto di come "ormai" gran parte delle conversazioni digitali avvenga su questo social network e di come quindi in qualche modo ben 400 milioni di persone abbiano scelto più o meno consapevolmente di accettare le "regole del gioco" stabilite da questo nuovo gigante del Web.
In questo articolo intitolato "Facebook travelling: appunti del mio viaggio nel social network più grande al mondo" (che puoi scaricare in pdf), avevo delineato 7 fattori che hanno reso Facebook un social network virale e dagli effetti quasi di "droga virtuale": in estrema sintesi la visibilità immediata, ovviamente nella cerchia di amici, amici di amici ecc., e i feedback altrettanto veloci.
Un meccanismo pavloviano perfetto di input (i post, le foto, le note ecc. "iniettate" sul social network) e di relative ricompense (i "mi piace", i commenti, le condivisioni con citazione automatica dell'autore ecc.).
Se poi si parla di sesso, amore e sentimenti il successo immediato è assicurato.
A questo punto, il "giocattolo" penso che lo abbiamo compreso un pò tutti: il piccolo particolare è che non ci sono vere (realmente competitive) alternative non proprietarie e 400 milioni di persone e miliardi di informazioni (in crescita continua) sono in "ostaggio" di un unico social network che è stato paragonato per la sua politica chiusa e monopolistica a Microsoft.
A questo punto la domanda è: c'è vita fuori di Facebook? O l' "amatissimo" social network la sta risucchiando tutta al suo interno?
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