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sabato 26 gennaio 2013

Macchine stranamente ribelli (3ª Parte)


Credit: Face facts - Shilah Sayer
La gregarietà e la ribellione, alla luce di quanto detto precedentemente, sono dei concatenamenti macchinici risultanti dal complesso intreccio della produzione desiderante con la produzione sociale, ossia dell'attività delle macchine desideranti al livello molecolare ed a quello degli aggregati molari e statistici, che si esplica in funzione antitetica ed al tempo stesso grazie a quell' "attrattore strano" (e limite per accumulazione) che è il Corpo senza Organi (che successivamente sarà anche associato, anche se non identificato, al piano di consistenza ed alle macchine astratte, di cui parleremo).

Il CsO, pertanto, funge da attrattore sia al livello della produzione desiderante che a quello della produzione sociale, laddove il capitale ed il socius, sono corpi senza organi particolari e relativi, stratificati da decodificazioni, deterritorializzazioni e successive surcodificazioni e riterritorializzazioni (e così via...).

Questi due corpi senza organi striati (capitale e socius) agiscono come "quasi-cause" (“a priori”) della produzione sociale e politico-economica sulla cui superficie d'iscrizione le registrazioni della produzione desiderante (sia molecolare che molare) movimentano le tre sintesi che abbiamo visto, ossia le sintesi connettive di produzione (e....e), le sintesi disgiuntive di registrazione di tipo “schizofrenico” (sia … sia) e, infine, le sintesi di congiunzione in cui emergono le soggettività, i gruppi soggetto ed i gruppi assoggettati.  

Occorre precisare che tale attività inconscia, reale e di tipo macchinico (quindi senza struttura, inorganizzata, ma concatenata) riguarda contemporaneamente e simultaneamente sia le singole soggettività che i gruppi sociali  (gruppi-soggetto e gruppi-assoggettati) e, in generale, le moltitudini, in modo tale che quella che noi chiamiamo "persona" sia in realtà al tempo stesso molecolare e molare così come la società è al tempo stesso attraversata da flussi molecolari ed organizzazioni molari.

Credit: Still alive - Juan Medina
L'inconscio desiderante produce investimenti libidinali sociali che oscillano, come già si è detto, fra due poli, quello paranoico- segregativo (binario-biunivoco, esclusivo, paranoico, razzista, fascista, reazionario, autoritario-dispotico e quindi legato alla gregarietà) e quello schizo - nomadico (polivoco, rivoluzionario, inclusivo, molteplice, schizofrenico, produttore di linee di fuga, di sentieri di esodo, quindi legato alla ribellione).
Tali investimenti di libido inconscia sono differenti da quelli di tipo pre-conscio e conscio, dove emergono razionalmente gli interessi di classe e politici, ed in questo campo di immanenza si gioca il delirio socio-politico che diagrammatizza da un lato investimenti inconsci reazionari  e dall'altro programmi consci rivoluzionari e ribelli o, viceversa, investimenti inconsci rivoluzionari e programmi consci reazionari e fascisti.

Si spiega, pertanto, con questa dinamica macchinico-delirante l'apparente contraddizione, che già Spinoza cercava di spiegare con il suo Trattato politico e la sua "immanenza", dovuta al fatto che le masse si battano per la propria schiavitù anziché ribellarsi ai propri tiranni, siano essi persone fisiche o, più in generale, macchine astratte assiomatiche come quelle prodotte dal capitalismo neo-liberista (es. "macchina Reagan" negli anni ottanta del secolo scorso) o dalla democrazia rappresentativa (es. "macchina Bush",  "macchina Berlusconi", ecc.).


La ribellione, in tale scenario, si manifesta al livello dei flussi molecolari mentre la gregarietà emerge al livello molare ed organizzativo, entrambi innanzittutto inconsci e poi solo in sub-ordine consci: questo intreccio intrinsecamente schizofrenico, caotico e frattale, è alla base di quella che ci sembra la perenne mancanza di memoria della Storia e la ripetizione dei suoi orrori, delle sue violenze e dei suoi sfruttamenti, che vengono paradossalmente riprodotti anche solo ad un livello di "simulacra" (immaginiamo, ad esempio, il paradosso irrazionale dell'esistenza di giovani "neo-nazisti"), ma che in realtà è l'espressione del delirio bipolare inconscio e delle sue oscillazioni caotiche che trovano sfogo al livello sociale a prescindere da precedenti storici (la storia "è delirata" a livello inconscio).



Credit: Jeffrey Richter – The Connection
Come dicono i nostri autori:
"L'investimento libidinale non riguarda il regime delle sintesi sociali, ma il grado di sviluppo delle forze o energie da cui queste sintesi dipendono. Non riguarda i prelievi, stacchi o resti operati da queste sintesi, ma la natura dei flussi e dei codici che le condizionano.
Non riguarda gli scopi e i mezzi sociali, ma il corpo pieno come socius, la forma di sovranità o la forma di potenza in sé stessa, che è sprovvista di senso e di scopo, poiché sensi e scopi ne derivano e non il contrario.
Gli interessi ci predispongono magari a questo o a quell'investimento libidinale, ma non si confondono con esso. Ancor più, è l'investimento libidinale inconscio ad indurci a cercare il nostro interesse da una parte piuttosto che dall'altra, a drizzare i nostri scopi su tale strada, persuasi come siamo che proprio là stanno le nostre possibilità di successo, dal momento che l'amore ci spinge."

I "tagli rivoluzionari" di classe avvengono al livello conscio e pre-conscio, ma il livello inconscio è totalmente avulso da simili differenze (classe, interesse ecc.) ed è "agitato" da energie libidinali di natura completamente diversa dove il principio di non contraddizione non ha alcun valore e tanto meno il senso o lo scopo.


Accade quindi che una forma di potenza si associ ad una di violenza per la loro identica assurdità e la violenza si possa esercitare in virtù di scopi e sensi condivisi dagli stessi elementi asserviti ed assoggettati: "lo Stato , il Capitale si auto-giustificano in tal modo: flussi che scorrono sul corpo poroso del socius dove il desiderio desidera la propria repressione - 'essere il poliziotto di sé stessi e degli altri ecco quello che fa arrapare; e non si tratta di ideologia, ma di economia (libidinale)' " (cit.).


Credit : eve#2 - Markus Keck
In estrema sintesi, l'investimento libidinale del campo sociale porta a cercare gli scopi nella macchina repressiva e quindi accade spesso che un investimento preconscio rivoluzionario conservi una libido inconscia reazionaria ancorata al vecchio corpo, ai suoi codici ed ai suoi flussi (è così che la macchina capitalistica resuscita l' Urstaat dispotico, la macchina imperiale ed autoritaria).


Come si accennava sopra, è importante la distinzione fra gruppo assoggettato (un gruppo rivoluzionario può nascere già come “gruppo assoggettato”) in cui il desiderio è subordinato al socius come supporto fisso e gruppo soggetto in cui, invece, la produzione desiderante prevale sul socius e sul suo corpo liscio senza organi nel senso sopra specificato; occorre, però, osservare che nella realtà c'è una oscillazione fra i due tipi di gruppo, come c'è sempre oscillazione fra i due poli del delirio.

C'è uno stretto legame fra economia politica ed economia libidinale (la libido ha valenza politica e la politica valenza libidinale) ed è questo legame che andrebbe indagato sempre meglio e più a fondo.


La coscienza svolge una funzione repressiva sull'inconscio e sulle sue linee di fuga, che quando emergono - ed emergono costantemente - lo fanno in maniera delirante e schizofrenica nonché non di rado antitetica agli interessi consci (il desiderio che desidera la sua repressione).


Le macchine desideranti, pertanto, con il loro uso e la più totale mancanza di senso e di scopo, si concatenano sul CsO senza struttura e significante ma solo, come vedremo, con un diagramma di materia e funzione, che si esplica con forma, sostanza, espressione e contenuto in termini pragmatici e, quindi, non soltanto linguistici.



Credit: István Sándorfi – “Le pardon”
Secondo i nostri ci sono tre grandi piani di strutturazione: a. Edipo (in generale, la legge, il significante, la castrazione) come riterritorializzazione immaginaria dell'uomo privato; b. la riterritorializzazione che è prodotta nelle condizioni strutturali del capitalismo; c. il capitalismo che riproduce/risuscita l'arcaismo del simbolo imperiale e del despota scomparso.

Ne consegue che la strutturazione avviene sul piano immaginario e simbolico in antitesi alla inorganizzazione reale del desiderio, che si produce, registra e congiunge sul piano di (non) consistenza, che è positivo, molecolare e che non manca di nulla; è il piano come “essere oggetto naturale e sensibile” dove il reale è l' “essere oggettivo del desiderio”: è il piano dell'inconscio orfano (da sempre senza-Padre) che non conosce leggi, strutture, insiemi. 

Esso è macchinico, produttivo, non figurativo, ma astratto (la figura – schiza è il suo figurale) ed è caratterizzato dal "sesso non umano" inteso come la sessualità “a priori” che ha nella riproduzione lo strumento che l'inconscio usa per auto-prodursi (l'inconscio come soggetto, il corpo organizzato come oggetto della riproduzione; una sorta di rovesciamento della biologia...).

Questa economia libidinale inconscia ha trovato nel capitalismo neo-liberista una forma di schizofrenia relativa che le consente una continua illusione di fuga (fantasmi collettivi), che in realtà non è altro che una paranoica "fuga dalla fuga", una gabbia ed una assiomatica fatta di blocchi e di interruzioni di flussi desideranti reali, che producono le "entità schizofreniche" e psicotiche da ospedalizzare e curare, magari sin dalla giovane età (pensiamo, ad esempio, ai casi di stragi perpetuate da giovani folli ed armati negli Usa).


Nel prossimo post cominceremo a vedere come quell'attrattore che è il CsO sia, secondo DG, "animato" da macchine astratte che si effettuano in concatenamenti macchinici di enunciazione (forme e sostanze di espressione) e di corpi (forme e sostanze di contenuti) e, quindi, come il reale (il piano del desiderio) sia al tempo stesso caratterizzato da un elevato, se non assoluto, grado di astrazione (assoluto quando si arriva al CsO), mentre il livello sociale, culturale e politico sia solo relativamente astratto, in maniera cioè insufficiente a cogliere la realtà stessa nella sua dimensione desiderante e quindi si caratterizzi per la citata e paranoica "fuga dalla fuga" che si esplica in forme di rigida segmentarizzazione sociale e culturale.

mercoledì 2 gennaio 2013

Macchine stranamente ribelli (2ª Parte - L'Anti Edipo)


Credit: The interpretation of mechanic of confusion,
di Oliver Perry  
In questo post e nel successivo affronterò la relazione fra gregarietà e ribellione con riferimento particolare alla filosofia, che potremmo definire "filosofia del desiderio", di Gilles Deleuze e Felix Guattari, a partire dal loro Anti Edipo - Capitalismo e schizofrenia del 1972 per poi proseguire con Mille Piani (1980), ossia con due opere che ritengo due pietre miliari del pensiero postmoderno, che a distanza di oltre trent'anni continuano a conservare, grazie alla loro genialità dirompente, una straordinaria fecondità non solo per la filosofia contemporanea, ma anche e soprattutto per il pensiero politico, sociale ed economico nonché uno stimolo per la stessa psicologia e le scienze cognitive.
Mi scuso sin da subito per la trattazione che sarà necessariamente molto sintetica e che sfiorerà appena, sperando di darne un flash intuitivo e comprensibile, la filosofia di Deleuze e Guattari di cui consiglio vivamente la lettura diretta ed integrale.

La grande innovazione dell'Anti Edipo è quella di considerare come reale la produzione desiderante che avviene al livello inconscio attraverso le macchine desideranti e di attribuire, invece, il "double bind" (il duplice vicolo cieco di cui parlava Gregory Bateson con riferimento alla figura del padre, che ponendosi sia come "autorità" che come "amico" poteva ingenerare nel figlio possibili comportamenti schizofrenici dovuti a tale messaggio intrinsecamente contraddittorio, o alla madre che reagisce contraddittoriamente alla malattia del figlio) al simbolico ed all'immaginario, quindi alla componente rappresentazionale e strutturale di tipo sociale (essenzialmente linguistica e discorsiva) ed ai fantasmi di gruppo.

Ma, intanto, cosa intendevano Deleuze e Guattari quando parlavano di macchine desideranti?

Credit: Javier Echaluce
Le macchine desideranti sono produzioni molecolari del desiderio dell'inconscio ed a sua volta l'inconscio si modifica e diviene attraverso l'azione delle macchine desideranti, che si "concatenano macchinicamente" e simultaneamente al livello delle singolarità (o delle soggettività) ed al livello sociale (la macchina sociale) tanto che non c'è differenza di natura fra i due concatenamenti macchinici desideranti, ma solo di regime di scala, laddove il primo regime delle macchine desideranti è quello molecolare mentre il secondo è di tipo molare-statistico e strutturale (qui, vedremo, è l'essenza del nostro discorso).

Si nota, dunque, come il concetto di "macchina desiderante" nasca dalla apparente contraddizione di due termini, ossia quello di "macchina" che siamo abituati ad associare, come ho detto nel post precedente, a quello di "meccanica" (e quindi di determinismo, catena causale e prevedibilità) e quello di "desiderio", che invece sembrerebbe essere legato tradizionalmente ad una dimensione psicologica ed interiore, privata e familiare (il triangolo edipico, appunto, la struttura trascendente psicanalitica "io, mamma, papà"), quindi a sentimenti ed affetti che non sembrerebbero avere nulla a che fare con la "macchina".

In realtà, le macchine desideranti non sono meccaniche, ma nell'accezione di Deleuze e Guattari sono "macchiniche", ossia sono una produzione del desiderio inconscio (e della sua energia libidinale) ed in quanto tali sono "slegate dalla struttura" (e dalle relative "leggi di funzionamento") tipica di ogni organismo, sia esso biologico che sociale.

Credit: Gerard Daran
Al livello desiderante, quindi, non si pongono problemi di senso, che riguarda solo il livello molare-statistico delle soggettività (intese come "persone globali") e della macchina sociale, ma solo di uso (che uso si fa delle macchine desideranti e quando è "legittimo" oppure no), che può essere immanente ed inclusivo (la schizoanalisi dei nostri autori volta a decodificare e deterritorializzare) o trascendente ed esclusivo (la psicanalisi secondo i medesimi, che esprime una sorta di cura borghese per i mali borghesi, ma più in generale il corpo del socius capitalista e dello stato ad esso funzionale).

Le macchine desideranti, però, per poter funzionare secondo Deleuze e Guattari "hanno bisogno" di una istanza originaria che è il Corpo Senza Organi (CsO), ossia di quella istanza di anti-produzione (l'Improduttivo, il "motore immobile della vita", "il desiderio di morte", il "corpo liscio e senza stratificazioni") che si oppone a qualsiasi organizzazione intesa come "organismo organizzato" (sia biologico che socio-culturale) e non agli organi in quanto tali e che fu, per così dire, "scoperto" da Antonin Artaud,  sul quale aderiscono ( "si attaccano") e si concatenano le macchine desideranti.

Il Corpo senza Organi è un "corpo nudo" (mentre il corpo sociale, il socius, è un "corpo vestito" nel senso che sulla sua superficie si registrano e si stratificano i codici ed i territori per poi decodificarsi e deterritorializzarsi quando si produce un nuovo socius), è ciò che resta quando si è tolto tutto e su di esso si registra l'attività delle "working machines della Vita" che sono le macchine desideranti che si muovono in quello spazio di intensità che i nostri autori chiamano della "inorganizzazione reale" del desiderio (e dei suoi elementi molecolari).

Credit: David Ho
Dunque, la realtà ha come Soggetto il Desiderio e la sua attività produttiva che si esplica in "antitesi" ed al tempo stesso grazie al Corpo senza Organi, sul quale si registrano le tre sintesi della produzione delle macchine desideranti, cioè quella connettiva di produzione, quella disgiuntiva di registrazione e quella congiuntiva di consumo.

Quello che noi chiamiamo soggetto, ma che più propriamente è una singolarità ed una soggettività in continuo divenire, è invece prodotto accanto, ossia come parte accanto ad altre parti (quindi molteplicità e differenza come "essenza del reale" e non l'identità o l'unità del Tutto), alle macchine desideranti ed ai loro concatenamenti molecolari e molari ed alle loro reciproche interazioni: la soggettività emerge come soglia, limite e confine in continuo divenire fra il livello molecolare e quello molare, ossia è una pura contingenza (un "soggetto senza viso e trans-posizionale").

Non c'è altro che desiderio secondo DG (abbrevierò così i nostri autori) nella produzione desiderante ed in quella sociale e le due produzioni sono della stessa natura, ma ripetiamo, di regime diverso e tale desiderio è reale e produce realtà e non è originato da una "mancanza" sublimata dalla creazione di fantasmi o di simboli (come invece tende ad essere interpretato nella psicanalisi), laddove la mancanza è piuttosto creata dalla struttura stessa (quindi il triangolo edipico, la Legge, la castrazione) e dal significante che tende ad "ingabbiare" il desiderio e la sua energia libidinale (è la società, il "mondo esterno" ad influire in maniera fondamentale sull'inconscio e viceversa).

Parlavamo di tre sintesi dell'inconscio (la sintesi dunque è una attività prioritariamente inconscia e solo successivamente preconscia e poi conscia): esse sono A. le sintesi connettive che sono una produzione di produzione ("e... e poi ...") e sono caratterizzate dalla energia della Libido (energia di produzione desiderante); B. le sintesi disgiuntive ("sia...sia", disgiunzioni inclusive che si registrano sul CsO) caratterizzate dall'energia del Numen (energia di registrazione); C. le sintesi congiuntive di consumo caratterizzate dall'energia della Voluptas (energia di congiunzione e consumo), dove il corpo senza organi è "come un uovo, attraversato da assi, localizzato da campi, misurato da gradienti, marcato da soglie" e dove si muove un soggetto nomade con le sue emozioni intensive, i suoi affetti alla volta di un “viaggio iniziatico”(cit.) (il “divenire schizo”, il divenire molteplicità).

Nelle sintesi congiuntive si produce la soggettività “accanto alle macchine desideranti”, "si producono stratificazioni sul corpo senza organi (corpo liscio, uovo), si distribuiscono le razze, le culture e i loro dei, cioè “zone di intensità”, campi di potenziali al cui interno si verificano fenomeni di individualizzazione e sessualizzazione" (cit.).

Credit: The reader, di Dariusz Klimczak 
Capiamo, pertanto, come per DG la processualità macchinica che produce la realtà sia di tipo innanzittutto inconscio (in questo Lakoff ed il suo inconscio cognitivo e politico, di cui ho parlato qui e nei due post successivi, sembra richiamarsi, anche se in maniera molto diversa in quanto la sua teoria si fonda sulla metafora neurale ed è quindi "linguistica", a tale focalizzazione sulla importanza della produzione desiderante inconscia) e come sia il desiderio ad attraversare e permeare i concatenamenti molecolari e molari al cui confine-soglia variabile si producono le singolarità, anch'esse simultaneamente molecolari e molari.
A questo punto, in prima approssimazione, possiamo affermare che l'essere-ribelle e l'essere-gregario sono piuttosto un divenire-ribelle ed un divenire-gregario (divenire, differenza, molteplicità, attività dinamica) legati in primis alla produzione delle macchine desideranti ed alla produzione sociale (entrambe inconscie e solo successivamente preconscie e dotate di interessi qualificabili come "razionali" e "di classe"), in cui la ribellione inerisce la produzione molecolare e "schizofrenica" mentre la gregarietà inerisce la produzione sociale e, quindi, è di tipo molare-statistico (è interessante notare come il sistema organizzato ed auto-organizzato implichi in qualche modo la gregarietà) e legata alle strutture ed alle organizzazioni.

Attrattore di Lorenz
In tale dinamica ho pensato di rappresentare il Corpo senza Organi (che comunque non è un concetto, ma come dicono DG è un insieme di pratiche e di sperimentazioni) come "attrattore strano" (il triangolo edipico cambia forma e la struttura originaria diventa caotica e frattale) della dinamica oscillante dell'inconscio, in cui ogni investimento sociale di desiderio è delirante ed in cui il delirio oscilla (flussi molecolari e molari) fra due poli: quello segregativo (binario-biunivoco, esclusivo, paranoico, razzista, fascista, reazionario, autoritario-dispotico e quindi legato alla gregarietà) e quello schizo - nomadico (polivoco, rivoluzionario, inclusivo, molteplice, schizofrenico, produttore di linee di fuga, di sentieri di esodo, quindi legato alla ribellione).

Nel prossimo post vedremo come questo processo macchinico, caotico e frattale possa spingere il desiderio a desiderare la sua repressione.