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domenica 26 settembre 2010

Alla ricerca del coscienziometro

Il giornalista scientifico del New York Times Carl Zimmer ha recentemente pubblicato su Discover un articolo dal titolo What Is It Like To Be A Bat? What Is It Like To Be You? nel quale parla di Giulio Tononi, psichiatra italiano negli Usa, e della sua recente teoria matematico-geometrica della coscienza pubblicata assieme a David Balduzzi con il quale lavora all'interno del Dipartimento di Psichiatria dell'Università del Wisconsin.

Di seguito, pubblico l'abstract del lavoro di Tononi e Balduzzi:

"According to the integrated information theory, the quantity of consciousness is the amount of integrated information generated by a complex of elements, and the quality of experience is specified by the informational relationships it generates
This paper outlines a framework for characterizing the informational relationships generated by such systems. Qualia space (Q) is a space having an axis for each possible state (activity pattern) of a complex. 
Within Q, each submechanism specifies a point corresponding to a repertoire of system states. Arrows between repertoires in Q define informational relationships. Together, these arrows specify a quale—a shape that completely and univocally characterizes the quality of a conscious experience
Φ— the height of this shape—is the quantity of consciousness associated with the experience. 
Entanglement measures how irreducible informational relationships are to their component relationships, specifying concepts and modes. 
Several corollaries follow from these premises. The quale is determined by both the mechanism and state of the system. Thus, two different systems having identical activity patterns may generate different qualia. 
Conversely, the same quale may be generated by two systems that differ in both activity and connectivity. Both active and inactive elements specify a quale, but elements that are inactivated do not. Also, the activation of an element affects experience by changing the shape of the quale. The subdivision of experience into modalities and submodalities corresponds to subshapes in Q. 
In principle, different aspects of experience may be classified as different shapes in Q, and the similarity between experiences reduces to similarities between shapes. Finally, specific qualities, such as the “redness” of red, while generated by a local mechanism, cannot be reduced to it, but require considering the entire quale. Ultimately, the present framework may offer a principled way for translating qualitative properties of experience into mathematics".


Siamo di fronte al tentativo di rappresentare con un interessante modello matematico-geometrico quelli che nelle neuroscienze e in generale in filosofia della mente sono chiamati qualia , ovvero le esperienze coscienti soggettive di ogni essere umano.


David Dobbs in un articolo su Wired Science intitolato "The Consciousness Meter: Sure You Want That?" si e ci pone, proprio con riferimento alle ricerche di Giulio Tononi, la domanda se la messa a punto di un "coscienziometro" sia davvero auspicabile.

Le implicazioni di uno strumento che misuri gli stati di coscienza, come è intuibile, avrebbero dei risvolti non di poco conto in questioni bioetiche sempre controverse come l'aborto e l'eutanasia in quanto potrebbe essere in linea teorica possibile in futuro stabilire con un modello matematico della mente accettato dalla comunità scientifica quando la coscienza è assente o è presente e in che misura è presente in un essere umano.

Da un punto di vista epistemologico, è interessante seguire lo sviluppo di questi studi in quanto (peccato non tradotti in italiano per una facilità di lettura) delineano un collegamento tra scienza della mente e diritto che fino ad oggi non siamo abituati a considerare in maniera matematica e quindi in termini di misure oggettive (o meglio "soggettivamente oggettive").

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Per saperne di più sulla teoria di Giulio Tononi:

A "Complex" Theory of Consciousness - Is complexity the secret to sentience, to a panpsychic view of consciousness?, su Scientific American (luglio 2009)



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